sindaco di Siena
Enzo Santini è prima di tutto un uomo di rara sensibilità. Un uomo che è riuscito a tradurre poeticamente in linee e colori suggestive immagini e fascinazioni, frutto di un percorso culturale e civile di grande intensità. Le opere di questo pittore sono pervase da una serena luminosità e da rigorose partiture cromatiche scandite con tranquilla determinazione. Pur tuttavia esse lasciano trasparire un fitto addensarsi di elementi ideali – lungamente forgiati in un crogiuolo di esperienze figurative – continuamente alimentati da un inesausto desiderio di percorrere sempre nuovi campi d’indagine.
Gli intricati profili delle architetture di un Medioevo metafisico e il raffinato tratto che anima le linee sinuose delle sue figure sono sempre contraddistinti da un timbro di assoluta coerenza. Dai sui inquieti cieli di lapislazzulo sembra scendere un pulviscolo luminoso e accendere preziose crisalidi palpitanti di poesia, non prive però di forte tensione allusiva e di profonda significazione. Le raffinate percezioni di Santini infatti non sono mai retoriche e ogni singolo elemento è in grado di restituire immediatamente unità al suo progetto estetico e ideale.